STORIA DI COPERTINA di MONICA MASSA 4/2024 Il realizzatore del nuovo inserto grafico di Millevigne Jacopo Sacquegno, in grado di tradurre per lavoro in mappe e riassunti visuali il flusso di informazioni e le idee che caratterizzano un concetto o un determinato argomento possibile ascoltare l articolo scaricando la traccia audio a questo link https://bit.ly/4fDsVUI o inquadrando il QRCode Cara lettrice/ Caro lettore, avrai sicuramente notato che a partire da Millevigne di settembre la rivista si ulteriormente arricchita di contenuti con un inserto speciale, anche staccabile, a carattere grafico, che illustra in maniera sintetica un argomento affrontato nel numero. Questa particolare forma di espressione grafica segue i principi del visual thinking e a realizzarla per noi Jacopo Sacquegno, un biologo che per lavoro visualizza e disegna idee, sia su carta che in digitale. Il visual thinking una tecnica che ha assunto moltissime applicazioni negli ambiti professionali pi svariati, complice anche il fatto che sempre pi la societ odierna si caratterizza per una comunicazione fatta soprattutto attraverso le immagini. Il visual thinking: rappresentare graficamente le idee, aiutare a individuare i concetti chiave di un discorso, di una presentazione, di un processo attraverso le immagini cos da facilitarne anche la memorizzazione un lavoro tutt altro che facile... Tu come lo hai imparato? J.S. Devo fare una premessa: il mio background formativo quello del biologo. Ho conseguito la laurea triennale in Biologia a Parma e poi quella magistrale a Padova. Detto questo, per , fin da piccolo ho avuto una passione parallela che ha accompagnato quella per le scienze della vita, ossia quella del disegno e della visualizzazione in tutte le sue forme. Da che io ricordi ho sempre disegnato, scarabocchiato o dipinto. Questo modus operandi me lo sono un po portato dietro anche a scuola e all universit per il modo in cui prendevo appunti: schematizzavo e disegnavo diagrammi per elaborare quello che leggevo e studiavo, per collegare tra loro i concetti e le idee e cercare di rendermi chiara la big picture . Jacopo Sacquegno https://jacoposacquegnographics. wordpress.com/ Nel periodo post-laurea magistrale, grazie a un workshop allora tenuto da una cara amica, sono venuto a conoscenza degli sketchnotes , ovvero un metodo codificato secondo regole ben precise per prendere appunti in maniera visuale. Da l , ho cominciato a entrare in contatto con il mondo del visual thinking e della facilitazione grafica, scoprendo con mia sorpresa che si trattava di un intero campo di professioni praticate fin dagli anni Settanta in America e che aveva preso piede gi da qualche anno in Italia. Una volta capito che questa strada professionale mi era consona, ho cercato di formarmi e di fare pratica nel modo migliore che potessi. All epoca si parla ormai di 8 anni fa in Italia non c erano molti corsi di formazione da seguire sul tema. Quindi ho cercato di ascoltare i consigli di facilitatori grafici pi anziani ed esperti di me e mi sono formato sui manuali ad hoc che loro stessi segnalavano e consigliavano. Contemporaneamente ho cercato di fare quanta pi pratica possibile seguendo conferenze e cercando di sintetizzarle secondo le buone pratiche che mi venivano trasmesse: tutte attivit che continuo a fare ancora oggi! Ci puoi spiegare come realizzi i tuoi appunti grafici partendo da ci che viene scritto/detto? J.S. Il processo pu essere molto diverso a seconda delle circostanze e dei contenuti. Cercher di mettere in luce quelli che sono i suoi punti fermi. Uno degli strumenti pi importanti, per molti dei professionisti che si occupano di disegnare idee , la sintesi, ancora prima dell abilit di disegnare. Si parte sempre da un contenuto fatto di parole, che siano quelle di un testo scritto o di una conferenza, oppure anche solo concetti e linee guida volatili e confusi espressi a voce dal cliente nel corso di un briefing. Bisogna essere in grado di estrarre il succo da quel groviglio di parole: selezionare solo ci che 69 CULTURA E SOCIETÀ Il visual thinking per il vino ©Sara Fenu photo
Il “visual thinking” per il vino - Monica Massa