Eventi, cultura, società Pinot Grigio Santa Margherita: un successo lungo mezzo secolo di Elisabetta tosi Probabilmente pochi ci avrebbero scommesso; viviamo in tempi così frenetici che persino i trend enogastronomici hanno cicli di vita paragonabili a quelli dell industria elettronica: sei mesi al massimo, e poi via, si cambia. Soprattutto in quella patria dell innovazione che sono gli Stati Uniti. Invece, almeno in fatto di vini di un certo pregio, proprio i consumatori americani si dimostrano più tradizionalisti e conservatori dei loro omologhi del Vecchio Continente. In una recente classifica dedicata ai 20 più venduti vini da tavola, al primo posto troviamo il Pinot Grigio dell azienda veneta Santa Margherita. Nell ultimo anno ha visto un trend di crescita del 6,8%, a dispetto del fatto che una bottiglia costa 21 dollari e 54 centesimi, contro i 12 dollari e 99 che, secondo gli esperti, deve costare al massimo un vino, se vuole essere acquistato in questi tempi di crisi. La notizia è che tale leadership non è cosa di questi ultimi anni, ma affonda le sue radici in un esperimento iniziato nel secolo scorso: Era il 1960 quando i tecnici di Santa Margherita decisero di esplorare un nuovo modo di lavorare in cantina, un nuovo stile di vinificazione che portasse a scoprire nuovi profili organolettici - racconta Ettore Nicoletto, amministratore delegato dell azienda - Volevano provare a lanciare un nuovo modo di bere vino, più moderno . Una sperimentazione che significò vinificare in bianco un vitigno rosso, che normalmente dava un vino ramato, anonimo, utilizzato come vino da taglio con schiava e lagrein. Valorizzare un vitigno negletto com era a quei tempi il pinot grigio, presentandolo in una bottiglia bordolese di vetro trasparente invece della tradizionale renana, a quei tempi suonava come una provocazione. Ma il tempo ci ha dato ragione, e oggi tutti noi di Santa Margherita siamo orgogliosi di quello che siamo riusciti a creare; una storia fantastica che ha trascinato l intera industria enologica italiana in un percorso di grande successo . La storia del successo del Pinot Grigio Santa Margherita è stata brevemente ripercorsa in occasione della cena di gala organizzata presso il Museion d Arte Moderna di Bolzano, quale inizio dei festeggiamenti per il 50 esimo di questo vino. L azienda ha voluto celebrarlo realizzando un vino ad hoc, un altro Pinot Grigio naturalmente, chiamato Impronta del Fondatore Alto Adige Doc : un vino destinato solo al canale Horeca, espressione del ter28 ritorio altoatesino, dai vigneti collinari del quale provengono le sue uve. Non c è dubbio che grazie all iniziativa di Santa Margherita il pinot grigio sia diventato sinonimo di vino bianco italiano da vitigno autoctono (per quanto azzardata possa apparire tale affermazione, dal momento che le origini del vitigno sono francesi): sul loro esempio, negli anni altre aziende italiane cominciarono a interessarsi di quest uva e oggi praticamente non c è area viticola al mondo che non lo coltivi. Ovviamente, rispetto a 50 anni fa l approccio del consumatore, soprattutto di quello americano, nei confronti del pinot grigio è cambiato molto, oggi nuove sfide si affacciano: Nel mercato USA sono in atto profondi cambiamenti, come un po in tutto il mondo del resto - ci spiega Ettore Nicoletto - Una delle cose più evidenti è che i consumi si stanno spostando: dal locale alla propria abitazione. Il messaggio da comunicare non può essere lo stesso di quello che si da a un consumatore che ordina il prodotto standosene seduto al tavolo di un ristorante; il cliente dei nostri giorni è un consumatore che deve andare allo scaffale, in poco tempo deve fare una scelta ed è molto confuso, perchè il ventaglio di proposte a disposizione è molto ampio. Devi allora cercare di essere molto visibile, molto conosciuto, e tener presente che c è una nuova ondata di consumatori che avanza: la generazione X, i Millennials. Persone che non sono più stimolate dagli stessi messaggi che abbiamo trasmesso ai loro genitori o nonni. Sono più sperimentatori, molto più attenti alla qualità intrinseca, piuttosto che a quella percepita, e alle componenti tangibili piuttosto che a quelle immaginifiche . Fa ancora effetto il brand Santa Margherita? Il marchio è importantissimo, perché restringe il campo della scelta, è una garanzia, ha una sua storia di successo, è rassicurante - afferma il manager - Però noi abbiamo anche una quality story, e quella dobbiamo comunicare, passando da un approccio monodimensionale a uno multidimensionale, dove non giochiamo solo la carta dell emotività ma anche quella del messaggio di qualità. E questo che vogliono sapere i nuovi consumatori: da dove viene il prodotto, come è fatto. Vogliono insomma più sostanza, e questa noi ci sforziamo di dare loro .
Storie d’impresa. Pinot Grigio Santa Margherita: un successo lungo mezzo secolo, di Elisabetta Tosi