Viticoltura Gestione del SUOLO nel vigneto di ROBERTO MIRAVALLE Premesse agronomiche Sostenibilità è un sostantivo di recente impiego impiegato di più in più in viticoltura. Significa produrre uva con un impiego discreto delle risorse genetiche, naturali e delle risorse umane coinvolte nel processo produttivo. Offrendo un reddito d impresa riducendo o annullando l impiego di risorse non rinnovabili. E la gestione del suolo cosa c entra con la sostenibilità? Ci sono diverse motivazioni che pongono i terreni agrari tra i beni da proteggere, perché non prontamente rinnovabili. I terreni del Barolo ad esempio, si sono formati nel Miocene, un periodo dell era terziaria compreso tra 5 e 20 milioni di anni fa. Poco più giovani sono i terreni del Piacenziano che datano tra 2,5 e 3,6 milioni di anni. Si calcola che per produrre un cm. di terreno agrario occorrano circa 400 anni ma una pioggia violenta può portarlo via in poche ore. I suoli di oggi, sono a rischio a causa del profondo mutamento subito dall agricoltura. La specializzazione delle imprese vitivinicole ha visto la chiusura pressoché totale delle stalle aziendali. Ormai da una trentina d anni manca la restituzione di sostanza organica sotto forma di letame maturo, generatore di humus stabile. I progressi della meccanizzazione e la rarefazione della manodopera hanno portato a interventi sempre meno rispettosi di alcune norme di base, quali le lavorazioni dei terreni in tempera . Andamenti meteorici scostanti e l arrivo di nuove minacce, quali la flavescenza dorata, hanno aumentato il numero d interventi per la difesa della produzione.Macchine sempre più flessibili sostituiscono la carente risorsa umana su pressoché tutte le operazioni: prepotatura secca, spollonatura, palizzatura, sfogliatura, cimatura, vendemmia. Assommando tutte le operazioni si contano 18-25 passaggi l anno. Necessariamente su un percorso fisso, creando una sorta di binari di calpestamento. Gli osservati speciali Sostanza organica e nutrizione minerale La mancanza di restituzione di sostanza organica è ormai generalizzata. In più, la grande capacità delle macchine di sconvolgere gli orizzonti del terreno induce a un accelerata ossidazione della stessa. Il risultato è il progressivo lento impoverimento della capacità di cambio cationico e conseguenti effetti nutrizionali negativi. I diffusi brusoni non parassitari che si sono visti negli ultimi anni, sono da cercare sicuramente negli effetti meteorologici estremi (troppo caldo/troppo bagnato/siccità grave/ecc.) ma anche nella diminuita capacità del terreno di tamponare gli stessi. Erosione Entrambi le motivazioni precedenti (impoverimento del terreno, potere disgregativo delle macchine operatrici, agrometeorologia spesso estrema) accentuano il fenomeno 16 dell erosione. La sistemazione a rittochino, scelta prevalente per agevolare la meccanizzazione, accelera la corsa a valle delle acque meteoriche. Il terreno superficiale, che contiene particelle fini, sostanza organica ed elementi nutritivi apportati con le fertilizzazioni, è un bene all interno del vigneto. Diventa fonte inquinante o danno ambientale quando sommerge strade e finisce in canali e fiumi. Malerbe Gli effetti diretti della competizione tra flora spontanea e coltivazioni sono nota e la conoscenza è ormai particolareggiata. E altrettanto noto come le malerbe favoriscano certe malattie fungine e la presenza / aggressività di certi insetti. Nuove conoscenze sul rapporto tra piante spontanee e la diffusione epidemica di virus e fitoplasmi, in particolare quelli afferenti ai giallumi della vite, possono suggerire prescrizioni agronomiche per il contenimento dei vettori e di conseguenza delle fitopatie correlate. Compattamento/capacità di campo Il continuo calpestamento del terreno provoca un forte compattamento degli strati sottostanti al passaggio delle ruote o dei cingoli. Mortificando lo scambio gassoso, riducendo l infiltrazione d acqua e la capacità di campo o costituendo attive barriere per un normale drenaggio delle acque me1 teoriche. Nei terreni in pendio le carreggiate costituiscono elementi scatenanti l erosione profonda (erosione a canyon). La viticoltura ha settemila anni di storia, la viticoltura moderna, un centinaio d anni. La viticoltura a forte meccanizzazione poco più di quarant anni. Ma le tecniche degli anni settanta erano improntate da bisogni diversi. Un senso di disagio è oggi dato dall adozione di sistemi di gestione dei vigneti basati sul com era bello prima . La diffusione della biodinamica e l esaltazione delle virtù correlate confermano l incertezza sulla bontà delle scelte odierne. Ma i punti forti delle condotte alternative spesso sono molto semplici e ampiamente sancite dai principi generali dell Agronomia. Sovescio, arricchimento di sostanza organica e rispetto del suolo sono elementi fondanti della buona agricoltura. L elemento portante di tutte le scelte: la sostenibilità, che deve coniugare rispetto e reddito deve essere supportato da elementi di analisi capaci di guidare le scelte. Che non possono essere univoche e riconducibili a poche ricette . La viticoltura italiana spazia da Bressanone a Pantelleria. Gli indici climatici delle due località appartengono al Nord e al sud della viticoltura dell emisfero Nord. Lo sbalzo altimetrico aumenta ulteriormente la variabilità ambientale. Le origini dal suolo, da morenico ad alluvionale nel giro di pochi km, i terreni vulcanici e quelli generati da sollevamento del fondo marino influiscono pesantemente nei rapporti vite/ suolo/ambiente. La viticoltura italiana, caratterizzata da così tanti terroir necessita d indicazioni non di ricette.