Economia Forum MONTEPASCHI sul vino italiano di ROBERTO SORRENTINO L e massime istituzioni italiane, i rappresentanti della filiera vitivinicola nazionale ed alcuni tra i più significativi importatori dei mercati internazionali, sono stati i protagonisti del primo Forum Montepaschi sul vino italiano , svoltosi a Siena il 12 novembre e che ha riscosso un grande successo. Infatti, presso la sede istituzionale della Banca Monte dei Paschi di Siena si sono susseguite due tavole rotonde, in cui si è discusso degli scenari e delle prospettive future del comparto vitivinicolo italiano, che ha un valore di oltre 15 miliardi di euro e conta più di un milione di addetti. La prima parte del Forum, Il futuro che ci aspetta , ha visto protagonisti il ministro delle Politiche Agricole e Forestali, Giancarlo Galan, il presidente, Giuseppe Mussari ed il direttore generale della Banca Mps, Antonio Vigni, insieme al presidente dell Ente Vini Enoteca Italiana di Siena, Claudio Galletti, al presidente di Federvini, Lamberto Vallarino Gancia ed al presidente dell Unione Italiana Vini, Lucio Mastroberardino. Nella seconda parte, iniziata nel tardo pomeriggio, sono stati messi a confronto i diversi punti di vista della filiera commerciale vinicola, con la presenza di alcuni rappresentativi produttori vitivinicoli italiani. Ha aperto il Forum, Giuseppe Mussari, che ha tenuto a precisare che le banche oggi non vanno viste solo come strumento per dare credito, ma sono anche capaci di fornire altri servizi, come lo studio e l individuazione degli scenari futuri, proprio come dimostra lo studio condotto dall area Research di Banca Mps, che ha lanciato Mps Wine Index, il primo indice sulla competitività del vino italiano. Questo studio ha analizzato le prospettive sempre più legate all export del comparto vitivinicolo ed il sostegno del sistema bancario allo sviluppo di un importante settore, ambasciatore dell eccellenza dell agroalimentare italiano nel mondo. Lo studio ha messo in evidenza come oggi sia necessario investire in marketing, area un po trascurata dalle aziende vitivinicole; inoltre, le imprese italiane scontano il problema di essere piccole e non hanno le risorse per azioni di marketing importanti. Secondo Mussari, il vino italiano deve confrontarsi non solo con i nuovi produttori, ma anche con l evoluzione dei gusti e dei comportamenti di consumo, che già da tempo sta interessando anche i mercati tradizionali. Di seguito è intervenuto il ministro Galan, che ha dichiarato che l appuntamento più importante è di sicuro quello della nuova PAC, che non potrà non avere anche conseguenze sulla filiera vitivinicola. Attualmente dalla Pac alla filiera vitivinicola giungono ogni anno circa 500 milioni di euro e si prevede che il sistema dei future , come altri strumenti di ingegneria finanziaria, avrà sicuramente maggior spazio nella futura Pac. importante l applicazione della Legge 161/2010, la nuova legge sui vini a denominazione di origine che comporterà una semplificazione per le imprese con il nuovo schedario vitivinicolo e la possibilità di dar vita allo sportello unico vitivinicolo , ma al tempo stesso si avranno più qualità e certezze per i consumatori, grazie ad un sistema di controlli e sanzioni completo ed efficace. Inoltre, Galan ha dichiarato, «Dal 2015 l OCM Vino prevede la liberalizzazione degli impianti viticoli e questo apre una nuova minaccia. Si discuterà nei prossimi anni per valutare la possibilità di proroga di tale termine. La strada obbligata è quella della qualità e solo sviluppando ulteriormente i mercati esteri per i nostri vini IGT, DOC e DOCG, avremo la certezza di non subire contraccolpi e traumi dalla liberalizzazione degli impianti e dalla globalizzazione dei mercati . Il primo Forum Montepaschi sul vino italiano è stata l occasione per presentare in anteprima il nuovo studio elaborato dall Area Research di Banca Mps Tendenze e prospettive della filiera vitivinicola . Il 2010 è iniziato per il settore con il ritorno di un cauto ottimismo, grazie ad una crescita delle esportazioni del vino italiano (gennaio-luglio) del 4 per cento in volume e del 6,9 per cento in valore, sotto la spinta dei Paesi Terzi, a fronte di un recupero più contenuto della UE. Secondo lo studio effettuato, in Asia il consumo del vino sta aumentando ad una velocità pari a 4 volte quella media mondiale: tra il 2009 ed il 2013 il consumo in Asia è previsto crescere del 25 per cento. L Italia con circa 46 milioni di ettolitri copre il 17 per cento della produzione mondiale ed oltre il 28 per cento di quella della UE. 25