PRO e CONTRO il l Editoriale VINO in PIAZZA di GIANCARLO MONTALDO R ipensando agli anni Ottanta, si intuisce quanto sia cambiato in 25-30 anni il mondo del vino. Allora, anche ad Alba, se ti avventuravi in un bar e chiedevi un calice di vino, eri guardato con sospetto. Ti consideravano fuori moda. Per non essere proprio scortesi, ti facevano la solita domanda rosso o bianco e tiravano fuori dal bancone un bottiglione da due litri (non un magnum!) e ti versavano con sufficienza la tua degustazione. Oggi, è tutto cambiato e qualsiasi bar, anche se non wine-bar , mostra le sue belle bottiglie e in vista dell aperitivo la proposta è piuttosto articolata. Non parliamo, poi, degli eventi. Anche in questo caso la situazione è cambiata radicalmente.Potremmo dire, con un vecchio proverbio, paese che vai, degustazione che trovi . Addirittura, si sta sfiorando l eccesso, se non si è già superato. La prima valutazione da fare è proprio questa: ma davvero c è bisogno di tutte queste occasioni per degustare vini di una o più tipologia, di una o più annata, orizzontali, verticali, trasversali, ecc.? Dopo anni di lavoro per incrementare queste iniziative, a farle crescere nell interesse e nell organizzazione, qualche dubbio comincia a trapelare, se non altro perché l emulazione o la mancanza di fantasia ha portato al ripetersi di tante degustazioni in qualsiasi angolo d Italia. Cambiano gli attori cioè i vini ma la scena resta la stessa. Un palazzo più o meno storico, una grande sala, lunghe file di tavoli con bianche tovaglie e su di essi interminabili sfilate di bottiglie pronte per la degustazione. Oggi, il fatto positivo è che gli strumenti della degustazione sono adeguati all uso, calici di vetro, se non di cristallo. In genere, sono banditi la plastica e altri materiali meno adeguati. Ma non sempre i paesi o le città hanno spazi adeguati per accogliere tanti degustatori e così si finisce per uscire sulle piazze, nelle strade, nei centri più o meno storici. E qui si innesta la seconda questione: è giusto che il vino, anche quello blasonato, sia servito per strada, in situazioni che non consentono né un approccio conveniente e nemmeno una condizione di degustazione sufficiente? Come dice il nostro titolo, ci sono pro e contro e non so fino a che punto potranno darci una risposta esauriente. Cominciamo dai pro: gli spazi sono ampi e così si evita la ressa; si coinvolgono più persone e questo diventa uno spot favorevole al vino; questo flusso di gente che passeggia per il centro con la taschina porta-calice fa coreografia e questo non guasta verso un prodotto che è un simbolo della festa. E, poi, ci sono i contro: una situazione ambientale non sempre favorevole che rende difficile proporre i vini in condizioni ottimali; il rischio di volgarizzare un atto come la degustazione che richiederebbe condizioni minime di svolgimento; riflessi negativi sull immagine del vino. Fin qui, pro e contro potrebbero pareggiare. Ma c è un elemento che potrebbe spostare il risultato verso il negativo. Ed è il rischio di esagerare e di stancare proprio chi si vorrebbe coinvolgere, cioè il consumatore finale. Non c è tempo da perdere: prima di tutto, bisogna valutare se davvero queste occasioni di presentazione e degustazione sono utili all immagine e alla valorizzazione del vino. Già una valutazione critica potrebbe eliminarne qualcuna. E, soprattutto, sarebbe utile accompagnare la proposta di degustazione con alcuni elementi culturali che facciano crescere l iniziativa e la rendano davvero efficace. Molto indicativo è l esempio del Bordeaux Féte Le Vin organizzato a Bordeaux a fine giugno ogni due anni: la grande kermesse delle degustazioni si svolge negli ampi spazi lungo la Gironda. In quattro giorni, l evento porta in città circa 600.000 appassionati, ma le occasioni culturali di contorno sono infinite, dagli appuntamenti con vari tipi di musica a quelli con i giochi di luce e di acqua, ai tour negli Chateaux e nelle cantine del territorio e così via. Ciò che davvero bisogna evitare è organizzare le degustazioni per fare cassa. Il timore è che troppe volte sia proprio questo l obiettivo principale.