A cura di Tiziana La Iacona, Federico Spanna, Irene Vercellino (Regione Piemonte) ANDAMENTO CLIMATICO E AGROMETEOROLOGICO NELLE PRINCIPALI AREE VITICOLE PIEMONTESI Esauriti gli effetti di due annate estreme che hanno dato origine a condizioni gravemente anomale dal punto di vista termopluviometrico con eccessi termici e scarsità di precipitazioni, compare un 2024 che fin dai primi mesi fa registrare una brusca inversione di tendenza. I nostri territori sono frequentemente preda di afflussi di aria umida di provenienza prevalentemente sud-occidentale che danno origine a precipitazioni frequenti e consistenti. Nei mesi primaverili del 2024 fortunatamente l’intensità dei fenomeni non è mai associata a eventi calamitosi sul territorio piemontese e i contributi idrici sono tali da sanare le condizioni di estrema scarsità ereditate dalle due annate precedenti. Tuttavia la persistenza dei fenomeni nei mesi successivi porta a ripercussioni localmente abbastanza importanti sull’evoluzione dei processi produttivi. Si manifestano così in tutte le stazioni viticole gravi problemi di natura fitosanitaria, specialmente dovute a infezioni peronosporiche e altre importanti avversità come il mal dell’esca. Inoltre lo stato di saturazione dei terreni non consente un’adeguata tempestività negli interventi di difesa fitosanitaria a causa delle difficoltà o impossibilità di accedere ai vigneti. La frequente copertura nuvolosa inoltre da un lato determina difficoltà per la vite nei processi di sviluppo e irregolarità nella crescita e dall’altro porta a valori termici, specie nei mesi di maggio e giugno, assai inferiori alla media con ritardi nello sviluppo fenologico. Nei mesi tardo-primaverili ed estivi inoltre, come di consueto, gli eventi di tipo temporalesco portano grandinate e tempeste di vento, che interessano molti territori e determinano danni ingenti con gravi perdite produttive e danneggiamenti alla vegetazione. Quest’anno, fortunatamente, questi eventi hanno interessato solo marginalmente le zone viticole. A partire dalla metà di luglio gli eventi precipitativi si alternano a giornate molto calde, che se da un lato risultano favorevoli ai processi vegetativi, dall’altro possono aver provocato momenti di stress termico causato da temperature massime non favorevoli ai processi fotosintetici. Tabella 1.1 - Confronto delle temperature medie mensili nel periodo 1997-2024 presso la stazione di Nizza Monferrato nel periodo compreso tra il 1 gennaio e il 30 settembre. Per semplificazione visiva sono state omesse le annate “normali” ed evidenziati i minimi (azzurro) o i massimi termici mensili (rosa). Inoltre sono evidenziati in giallo i valori più vicini all’estremo superiore.