VITICOLTURA

Le Lezioni Americane di Italo Calvino per la viticoltura

A quarant’anni dalla scomparsa di uno dei giganti della cultura italiana del Novecento, scopriamo come i valori che lui aveva individuato per la letteratura del futuro valgono anche per un approccio più ragionato e sensibile alla viticoltura

di RICCARDO CASTALDI - R&S Terremerse

La celeberrima Harvard University (Cambridge, Massachusset) dal 1925 ha istituito le Charles Eliot Norton Poetry, lezioni di poesia nel senso più ampio del termine, affidate nel corso di ciascun anno accademico a figure di spicco della cultura mondiale. Il primo italiano a ricevere questo prestigioso invito fu Italo Calvino nel 1984, onore che in seguito è stato riservato solo a Umberto Eco e a Luciano Berio.
Calvino preparò quindi un ciclo di lezioni per l’anno accademico 19841985, le famose Six memos for next millenium, incentrandole sui sei valori fondamentali per la letteratura da portare nel nuovo millennio.
A causa dell’improvvisa scomparsa di Calvino, avvenuta nel 1985, proprio alla vigilia della partenza per gli Stati Uniti, il ciclo di lezioni non venne purtroppo mai tenuto.
Nel 1988 uscì postumo il libro Lezioni americane, riscuotendo un enorme successo, che raccoglieva le prime 5, vale a dire Leggerezza, Rapidità, Esattezza, Visibilità e Molteplicità, già preparate dall’autore nella loro versione definitiva; non era inclusa quella che avrebbe dovuto essere la sesta lezione, vale a dire Consistenza, di cui sono stati ritrovati solo appunti. Dal momento che i valori presi in considerazione da Calvino trascendono la letteratura e possono essere utilizzati per interpretare il periodo di forti cambiamenti che stiamo vivendo, li abbiamo liberamente declinati al mondo della vite, per trarne qualche riflessione e per ricordare l’opera di Calvino.