Disciplinari di difesa integrata della vite. Addio a Metiram e Dimetomorf
Entra in vigore il QDCA e diminuiscono ancora i principi attivi, mentre il quadro delle avversità si complica. Conoscenza, supporto, programmazione e specializzazione sono fondamentali per una difesa della vite sostenibile e di precisione
di MICHELE VIGASIO
Nella campagna viticola che segue la precedente 2023/2024, “annus horribilis” per quanto riguarda la pressione epidemica di peronospora, subentra l’obbligo della tenuta del QDCA, il quaderno di campagna digitale, ancora in definizione nella sua modalità applicativa definitiva, che non dovrebbe tuttavia spaventare più di tanto le aziende vitivinicole. Almeno non tanto quanto la riduzione delle sostanze attive a disposizione per contrastare il nutrito elenco dei patogeni della vite. La tenuta della registrazione dei trattamenti sul quaderno di campagna (per quanto finora non digitalizzato, ma poco cambia) decorre infatti dal lontano 2014. Quello che forse più spaventa è la necessità della sua compilazione in tempo quasi reale. Cosa che va concettualmente ben oltre la semplice necessità di trascrizione già da tempo subentrata. Solo che fino a ora questa poteva avvenire in modo diverso, dal pezzo di carta di formaggio (li abbiamo visti) a registri prestampati e più o meno decorosi. A partire da quest’anno occorre fare le registrazioni su un applicativo informatico predisposto. Naturalmente, facendo affidamento alla nota fluidità di utilizzo e al supporto tecnico durante il rodaggio nelle fasi iniziali, che caratterizza gli applicativi regionali. Scherzi a parte questa novità dovrebbe essere vista in chiave positiva fungendo da stimolo per il miglioramento organizzativo e complessivo di tutta la difesa. La programmazione degli acquisti dei diversi formulati commerciali e la tenuta della contabilità sintetica del magazzino (di questo si tratta in definitiva), possono assolutamente rivelarsi tasselli importanti nel bilancio finale dell’efficacia della difesa. La tempestività, conseguente alla verifica della disponibilità e a un inventario sempre aggiornato dei prodotti all’interno del magazzino dei fitofarmaci rappresenta una facilitazione fondamentale per il successo della difesa nelle annate ad altissima intensità di trattamenti come è stata quella del 2024. Inoltre la riduzione delle sostanze attive a disposizione nella difesa fungicida e insetticida della coltura comporta l’esigenza ancor più pressante di farne un utilizzo estremamente oculato e strategico (nel senso propriamente fitoiatrico), al fine di mantenerne l’efficacia. Non è un pericolo solo teorico. In concreto dunque saranno indispensabili scelte tecniche di difesa sempre più consapevoli, assolutamente perfezionate operativamente negli aspetti quantitativi e qualitativi, che non potranno prescindere dalla conoscenza approfondita delle norme tecniche di cui riferiamo in questo articolo. Come sempre, in supporto di lettura del testo proponiamo al fine di dare un quadro complessivo il rimando alla tabella 1, dove vengono elencate gran parte delle attuali 27 sostante attive (s.a.) ammesse nella difesa antiperonosporica e delle quasi altrettante sostanze indicate per la protezione dall’oidio, riunite nelle principali famiglie chimiche o gruppi di appartenenza e accompagnate dalle limitazioni più importanti e particolari, . A riconferma della premessa, anche per quest’anno, in linea con un quadro di generale riduzione dei principi attivi disponibili, le novità sono molto limitate soprattutto per quanto riguarda la difesa dalle avversità fungine. Ancora una volta è più articolato il quadro per la lotta insetticida.
Plamopara viticola al limite della fase di sporulazione sui grappoli. Il 2024 per il patogeno è stato l’annus horribilis in tutto il Nord Italia