CULTURA E SOCIETÀ
La street art che celebra il vino
La copertina del primo numero dell’anno è di Simone Bordignon, urban e street artist vincitore della prima edizione di Wine Not!?, concorso di pittura estemporanea a tema vino
di MONICA MASSA
di MONICA MASSA
Gli approcci sperimentali al vino da parte delle giovani generazioni, la richiesta dei nuovi winelovers di una comunicazione del vino più smart, il via libera ai vini NO e LOW alcol possono essere ricondotti a una condizione generale del prodotto vino che travalica gli schemi a cui eravamo generalmente abituati e ne cambia la visione. Allo stesso modo la pittura “di strada” si sta (finalmente) affrancando e le viene riconosciuto un valore e una posizione che erano impensabili fino a pochi anni (o Bansky) fa. Non è dunque un semplice caso se alla prima edizione di un concorso di pittura estemporanea all’aperto a tema vino sia stata scelta, tra le dieci opere selezionate, quella di Simone Bordignon, realizzata con la tecnica della bomboletta spray.
Il concorso si è svolto nel settembre scorso in occasione della 63a Festa del Vino del Monferrato UNESCO a Casale Monferrato, eletta Città Europea del Vino 2024.
In occasione della premiazione abbiamo potuto conoscere da vicino il vincitore.
Simone la tua opera ha partecipato a un concorso di pittura a tema vino risultando vincitrice, per i parametri di giudizio, in quanto è stata particolarmente apprezzata la tecnica usata ovvero quella della bomboletta spray tipica della urban e street art. Come ti sei avvicinato a questo tipo di arte e qual è stato il tuo percorso artistico e professionale?
S.B. Il mio percorso professionale non è stato lineare nonostante abbia sempre saputo che il mio destino sarebbe stato quello dell’artista. Vercelli, dove sono nato e cresciuto, mi ha dato la possibilità di sperimentare la street art perché è una città con una exzona industriale abbastanza grande completamente abbandonata: ambienti come questi sono terreno fertile per la street art, soprattutto in assenza di spazi dedicati dove dipingere. Da adolescente mi innamoro dell’Hip Hop italiano e frequento gruppi musicali di cui facevano parte alcuni artisti vercellesi. Comincio a dipingere all’inizio delle scuole Superiori, insieme a un caro amico che si faceva prestare i soldi dai genitori per acquistare le bombolette, tante bombolette spray che durante le lezioni dovevamo nascondere per evitare che ce le sequestrassero.