ECONOMIA Alcune riflessioni sulla transizione digitale di CHIARA DEMICHELIS e ENRICO MACHETTA Studio MA.DE https://madefirm.it Digitalizzazione e transizione digitale sono due termini entrati negli ultimi anni nel lessico aziendale. Di che si tratta e come e perché integrare questi processi nella nostra impresa? In primo luogo ragioniamo sui termini. Per si intende il semplice processo materiale di trasformazione dei flussi di informazioni analogiche in digitali. Analogico è un procedimento che rappresenta un fenomeno in modo continuo, mentre digitale è il procedimento che rappresenta lo stesso fenomeno in cifre. Se per esempio il fenomeno da descrivere è il trascorrere del tempo, in modo analogico lo rappresenteremo con le lancette dell’orologio, in modo digitale, invece, con le cifre dell’orologio che chiamiamo appunto digitale. Mentre l’essere umano è analogico, cioè percepisce e descrive la realtà e i dati da essa provenienti qualitativamente, un elaboratore raccoglie le informazioni e i dati quantitativamente, cioè li traduce in numeri. Possiamo quindi dire che digitalizzare un dato o un’informazione, significa tradurlo in un linguaggio che l’elaboratore comprende, per metterlo nelle condizioni di raccoglierlo e analizzarlo con maggiore efficacia. digitalizzazione byte La è allora una trasformazione profonda e accelerata dei processi aziendali, finalizzata a sfruttare le opportunità introdotte dalle tecnologie digitali. transizione digitale RIPENSARE L’APPROCCIO IMPRENDITORIALE CON UNA NUOVA VISION La transizione digitale comporta, per le imprese, una vera e propria trasformazione dell’approccio imprenditoriale, volto a la propria impresa al fine di poter sfruttare le possibilità e le opportunità che le nuove tecnologie offrono. Sarà allora necessario in primo luogo partire dal cliente. La comporta la raccolta di dati e informazioni approfondite sul loro comportamento, allo scopo di incrementare il grado di soddisfazione rispetto al prodotto e quindi la fidelizzazione, così come anche all’adattamento delle strategie aziendali verso le possibili nuove esigenze della propria clientela. Nel settore vitivinicolo per esempio una nuova esigenza consiste nella possibilità di acquistare i propri vini direttamente , oppure nella ricerca da parte del consumatore di vino da localizzazione. Per compiere questa analisi delle esigenze del cliente, fondamentale sarà la , pilastri imprescindibili di ogni transizione digitale. Sono i dati e la loro interpretazione, nell’ottica di una gestione digitale, a darci spunti e ad aprirci nuove strade; se la raccolta e l’elaborazione dei dati è demandata al sistema digitale, certamente non deve però esserlo la loro interpretazione: proprio grazie all’apporto dell’esperienza, delle capacità e della creatività dell’imprenditore, i dati raccolti possono fornire spunti e la base su cui poggia l’innovazione. Per procedere quindi su questa strada sarà necessaria una , volta a promuovere nella propria azienda la cultura dell’innovazione e dell’agilità. In altri termini, lo strumento tecnologico in azienda non può essere solo per l’imprenditore, alla luce di nuove possibilità, a in chiave di efficienza. “ripensare” centralità dei propri clienti on line raccolta, l’analisi e la gestione dei dati nuova visión della leadership ripensare i processi aziendali NON UN COSTO IN PIÙ MA UN INVESTIMENTO PER IL FUTURO Appare chiaro quindi come la transizione digitale all’interno di un’impresa sia un percorso complesso che conosce visioni di futuro, da conoscere e considerare, prima di avventurarsi sulla strada dell’innovazione. Si tratta infatti di porre in essere nuove strategie imprenditoriali, complesse e impegnative che abbisognano in primo luogo di importanti . Sarà quindi necessario in primo luogo allocare risorse realistiche per poter sostenere economicamente la transizione digitale, attingendo anche a tutti i finanziamenti dedicati che, a partire dal PNRR, fino ai bandi regionali e settoriali, possono offrire la possibilità di reperire i fondi necessari per far fronte all’innovazione. Ma se si comprende a fondo, e si analizza, il vantaggio strategico che la transizione digitale può fornire alla propria azienda, si giungerà anche alla logica conclusione che per tale vantaggio è necessario sostenere un costo da inserire in un attento che prefiguri, ora per allora, le possibilità di coprire il nuovo costo. Pensiamo ad esempio alla transizione avvenuta nelle industrie con la meccanizzazione dei processi produttivi. Quando le prime macchine e le prime catene di montaggio fecero la loro comparsa sul mercato, gli imprenditori furono chiamati a valutare la sostenibilità del costo di acquisizione di quelle nuove tecnologie: vantaggi essenziali come una riduzione del costo della manodopera, l’incremento della produttività, una diminuzione degli scarti per prodotto difettoso, hanno dimostrato nel medio e lungo periodo non solo di coprire il costo della nuova tecnologia, ma anche di creare nuove utilità. L’adozione della meccanizzazione ha comportato all’epoca una vera e propria rivoluzione, in quanto si è passati da una produzione simil-artigianale a una industriale. Rivoluzione alquanto simile rispetto a quella cui oggi assistiamo grazie alla transizione digitale. investimenti in azienda business plan PILASTRI OSTACOLI Centralità del cliente Nuovi investimenti in azienda Raccolta, analisi e gestione dati Resistenza culturale della Vision leadership Ricerca personale qualificato Riorganizzazione dei processi aziendali Cybersecurity Tabella 1. Pilastri e ostacoli della transizione digitale