Sostenibilità VITICOLTURA - DALLE AZIENDE Pratiche colturali innovative per il miglioramento della fertilità del vigneto Come è noto le continue lavorazioni del suolo portano a un impoverimento del contenuto in sostanza organica e a un deperimento delle caratteristiche strutturali del terreno. In Piemonte, la viticoltura è presente prevalentemente su terreni a giacitura collinare e non irrigua, e la gestione dei terreni vitati, a seconda delle zone, ha visto in passato la lavorazione del terreno come la pratica usuale per il contenimento delle erbe infestanti. La perdita di sostanza organica comporta anche l’impoverimento della fertilità microbica, con conseguente deperimento della vite, e insorgenza di carenze nutrizionali a seguito della mancanza di biodisponibilità degli elementi nutritivi. Con lo scopo di ridurre l’impatto di questa problematica, è stato valutato l’effetto del fertilizzante . Litosoil è un prodotto pellettato ottenuto da letame di origine avicola e bovina, proveniente da allevamenti selezionati e sottoposto a un processo di fermentazione aerobica della durata di nove mesi circa. La fermentazione avviene in modo naturale, senza essicazioni forzate, grazie ai rivoltamenti continui della matrice. La carica microbiologica presente fa aumentare la temperatura che abbatte i patogeni, seleziona i microrganismi benefici e nobilita la matrice organica. Oltre ai microrganismi endogeni presenti nella matrice, il prodotto è formulato aggiungendo dei funghi micorrizici e un pool di microrganismi selezionati, tra i quali spiccano Bacillus amyloliquefaciens e Bacillus pumilus. Completa la formulazione di Litosoil una matrice vegetale da panello di caffè, ricca in antiossidanti naturali. Il prodotto, appartenente alla gamma “ ”, è stato studiato per avere un’azione attiva sulla mineralizzazione della lignina contenuta nei sarmenti di vite e dei residui dello sfalcio della copertura erbosa destinata a sovescio. Litosoil, prodotto da Delta srl, consociata di Fomet spa Soil Booster Figura 1. Le parcelle trattate con Litosoil mostrano un mag-giore peso fresco di copertura erbosa rispetto al testimone, in entrambe gli anni della prova, nonostante condizioni climatiche estremamente diverse; media di tre ripetizioni Figura 2. Le parcelle trattate con Litosoil mostrano un maggiore contenuto in Azoto totale nel terreno rispetto al testimone, in particolare nella tesi con Litosoil aggiunto di complesso micro-bico. Confronto tra prima della distribuzione e prima della ter-minazione del sovescio, e dopo la distribuzione e terminazione La prova è stata effettuata su un vigneto della varietà Cortese, nel comune di Tassarolo (AL), destinato alla produzione del vino Gavi DOCG, non irriguo e a giacitura collinare. Il vigneto rappresenta la tipicità della zona, essendo in età adulta, con sesto di impianto 2,50 m tra le file e 1,00 m tra le piante, densità di 4.000 piante/ha, forma di allevamento a spalliera con potatura a Guyot. Il suolo è stato gestito con trinciatura dell’erba tra le file (due passaggi all’anno) e trinciatura dei sarmenti, più due lavorazioni con aratro interceppo sottofila. Il suolo è soggetto a continua erosione laminare, come evidenziato dallo scalzamento dei ceppi della vite e dal riporto di terreno a valle. Da esperienze precedenti il terreno presentava una bassa attività microbica e manifestava difficoltà di affrancamento della copertura erbosa. L’analisi del terreno aveva messo in evidenza una tessitura franco-argillosa con un basso contenuto di sostanza organica, pH 4,8, potassio scambiabile alto e magnesio scambiabile molto alto. La prova è stata condotta nelle annate 2023 e 2024, impostata dividendo l’appezzamento in tre parcelloni codificati come di seguito • TNT: testimone non trattato, no Litosoil • Litosoil –: Litosoil senza complesso microbico, prodotto in prova • Litosoil +: Litosoil con complesso microbico Impostazione della prova