ECONOMIA DAQ: valore e competitività per il vino pugliese di SERENA LEO Tracciabilità e meno anonimato per il vino pugliese. Il Distretto produttivo Agroalimentare di Qualità punta tutto sulla caratterizzazione del suolo regionale per indirizzare i produttori Superare la frammentazione storica della filiera vitivinicola pugliese e riequilibrare la produzione di vino di qualità passando dal 40% al 60% rispetto al vino generico: questo è l’obiettivo principale che muove il DAQ (Distretto Produttivo Agroalimentare di Qualità del vino di Puglia). Formatosi nel 2023 e parte dei distretti del cibo, oggi riunisce imprese del vino, enti pubblici, centri di ricerca, associazioni in grado di condividere le finalità dell’ente. Creare unità è la necessità ed è per questo che lavorare in sinergia serve per produrre valore e competitività. “Il DAQ nasce principalmente per superare la storica frammentazione della filiera vitivinicola regionale, caratterizzata da inefficienze produttive e scarsa coesione tra gli attori del settore. Il distretto si propone di innalzare la qualità sia reale che percepita del vino pugliese, offrendo un coordinamento strategico, assistenza tecnica e accesso facilitato ai finanziamenti”. Così , presidente del distretto e volto dell’azienda Cardone, commenta questa forma di aggregazione che ha fatto riflettere in tutta la regione vitivinicola. Non si tratta né di un competitor rispetto ai consorzi o di altre realtà o attività regionali, ma funge da link per incentivare iniziative nel comparto produttivo regionale. Ci si muove su quattro macrotemi: . È un modello di collaborazione che punta non solo a migliorare i prodotti, ma anche a rafforzare l’immagine del vino pugliese sui mercati nazionali e internazionali, proteggendo al contempo la ricchezza culturale e agricola della Puglia. Per mettere in pratica questi obiettivi servono tempo e risorse e il DAQ se le è procurate grazie alla partecipazione a bandi ministeriali che lo ha visto in terza posizione per il Bando Distretti del Cibo del MASAF con un investimento di 8 milioni di euro, distribuiti tra azioni di promozione, ricerca e formazione, più un altro finanziamento di 5 milioni di euro ottenuto da ulteriori fondi stanziati dal MASAF con decreto interministeriale n. 0461776 del 18/09/2024. Tra i progetti che stanno a cuore al Distretto, sicuramente c’è quello della caratterizzazione del suolo pugliese, un’attività che potrebbe essere assimilata a una zonazione. Si tratta di un intervento che ragiona a lungo termine creando una connessione tra DAQ, enti di ricerca e produttori. L’obiettivo è creare un rapporto di fiducia tra questi soggetti in grado di cambiare le sorti della viticoltura regionale e affermare un nuovo modo di rapportarsi al vino di Puglia. Marianna Cardone sviluppo della filiera, qualità, innovazione e valorizzazione Marianna Cardone COME FUNZIONA LA CARATTERIZZAZIONE DEI SUOLI La sinergia tra CREA e Università del Salento, partner attivi del DAQ, ha dato il via a questo progetto. A , enologo del CREA e membro del consiglio di amministrazione del DAQ, abbiamo chiesto quali saranno i passaggi per rendere la caratterizzazione un progetto reale, in che modo e tempi. È un progetto in grado di , quindi nessuno è escluso e questo denota quanto non ci siano più notizie certe – recenti, si intende – su come si evolve la situazione del vigneto Puglia. “Non è una novità parlare di caratterizzazione territoriale in Puglia, ma ci sono fattori che oggi la rendono necessaria. Francesco Mazzone coprire tutto il suolo regionale Francesco Mazzone