CULTURA E SOCIETÀ La persistenza del filare STORIA DI COPERTINA - di MONICA MASSA Un progetto di valorizzazione del territorio ovadese in Piemonte attraverso i racconti di quattro scrittori affermati “Un paese non esiste finché non arriva uno scrittore a raccontarlo” è quanto afferma , autrice di romanzi e narrativa per ragazzi, finalista al premio Strega 2024, le cui origini monferrine l’hanno portata a collaborare con l’Enoteca di Ovada e del Monferrato per un progetto dedicato alla scoperta e alla valorizzazione dell’Ovadese, la parte più meridionale della provincia di Alessandria (Piemonte), identificata come Alto Monferrato per le colline più elevate rispetto al resto del territorio monferrino, ai piedi dell’Appennino Ligure. Un paesaggio, quello di Ovada e dei comuni limitrofi, che conserva fortemente la storia e le tradizioni, con i suoi borghi e i castelli d’impronta medioevale e un ambiente che è un esempio solido di biodiversità, grazie alla presenza di boschi, di alberi da frutta, colture ortive ma soprattutto vigneti di Cortese e Dolcetto. A salvaguardia di questi tesori, nel 2019 è nato il progetto “ORI” ( ) che è un’iniziativa promozionale di cooperazione tra le realtà del territorio ovadese operanti nel settore agroalimentare, avviata dall’Enoteca Regionale di Ovada e del Monferrato grazie a un bando regionale, con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e il supporto di Regione Piemonte, Consorzio Gran Monferrato, ATL della Provincia di Alessandria Alexala e il Consorzio Ovada DOCG. L’obiettivo generale di ORI è quello di migliorare la competitività delle aziende e di rafforzare il ruolo dei produttori locali all’interno della filiera agroalimentare, favorendo la cooperazione e facilitando l’accesso ai mercati di riferimento. La finalità promozionale è stata accresciuta grazie al realizzarsi di molti progetti legati al riconoscimento, nel 2024, di . Mario Arosio, presidente dell’Enoteca di Ovada e del Monferrato, è stato il promotore della Candidatura di Ovada a Città Europea del Vino, nell’ottica di valorizzare e salvaguardare il territorio ovadese, ancora poco conosciuto a livello turistico e con esso la sua economia, basata essenzialmente sui prodotti della terra e il vino, Dolcetto e Cortese in particolare. Raffaella Romagnolo Ovadese Risorse Identitarie Ovada Città Europea del Vino Enoteca Regionale di Ovada, interno “Grazie a un bando della Regione Piemonte, come Enoteca e con il Consorzio Ovada DOCG abbiamo avviato un progetto per la promozione dei prodotti locali e del vino Dolcetto“ ci spiega Mario Arosio. Siamo convinti che i nostri produttori siano i principali ambasciatori del territorio, per questo ci impegniamo a custodire e al tempo stesso a far conoscere le nostre risorse, perché il turista che torna qui lo fa anche per il ricordo di ciò che ha assaggiato”. Oltre a promuovere l’Ovada DOCG che, con il vitigno Dolcetto, è il vino simbolo della zona, l’Enoteca porta avanti iniziative di carattere culturale, dando spazio alla letteratura con un dal titolo , a sottolineare come il racconto si intrecci con il patrimonio enogastronomico e paesaggistico dei luoghi. L’idea di valorizzazione delle colline, dei borghi e delle eccellenze gastro-nomiche del Monferrato Ovadese ha dato vita a un’esperienza che per ora rappresenta un unicum come esempio di promozione territoriale che coniuga letteratura e enogastronomia e che si è realizzata nell’ambito dell’edizione 2024 della rassegna letteraria Sconfinamenti. Grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, il Festival, di cui la scrittrice Raffaella Romagnolo è la direttrice artistica, ha ospitato per alcuni giorni quattro scrittori di spicco della narrativa italiana che, ispirati dai paesaggi, le tradizioni, la storia, le persone, il cibo e il vino incontrati durante la residenza artistica, hanno prodotto ciascuno un racconto che ben incarna la bellezza dei luoghi. I quattro racconti sono confluiti in un’opera dal titolo , edita da Edizioni Epokè. Festival letterario estivo Sconfinamenti La persistenza del filare Mario Arosio