
Kostas riprese la parola partendo questa volta dalla letteratura:
«Anche i poeti lirici hanno tratto ispirazione dal mare, dal vino e dal bere insieme. Le analogie tra vino e simposio, che significa proprio “bere insieme”, si trovano spesso: i bevitori sono l’equipaggio e la sala del simposio è la nave stessa. A partire dal VI secolo a.C. il simposio divenne una forma di convivialità molto apprezzata dalla società maschile greca.
Dico “maschile” perché le donne non godevano di nessuna libertà e considerazione. Nascere donna, a quei tempi, era il più delle volte una specie di condanna: anche allora, come per secoli è stato da noi, nascere donna o avere una figlia femmina era una disgrazia. Allora le donne avevano l’unico compito di generare figli: giné in greco vuol dire donna ma ha la stessa radice gen- del verbo che indica generare. O spose e madri o schiave e prostitute: non c’erano altre vie d’uscita.
Il simposio avveniva subito dopo la vera cena e aveva un rituale da rispettare: prima di tutto la sala doveva essere perfettamente pulita: non ci doveva essere traccia del banchetto che vi si era tenuto.