GIORGIO GALLESIO. I GIORNALI DEI VIAGGI 31 Giusi Mainardi ricorda che l'identificazione delle con l'attuale trova conferma nei diari di viaggio del conte Giorgio Gallesio, che agli inizi dell'Ottocento annotò come questo vitigno fosse ancora chiamato nella piana di Alessandria e a Quattordio (AL), mentre nel Monferrato Astigiano, in particolare a Portacomaro (AT), fosse considerato il vino da tavola prediletto dalle classi benestanti. 32 Berbesine Grignolino Barbesino Nel 1839, il conte Giorgio Gallesio affidò con un atto testamentario all'Accademia delle Scienze di Torino un ampio manoscritto intitolato , con l'intento, presumibilmente, di garantire che l'insieme del suo impegno conoscitivo e del contributo scientifico da esso contenuti fosse preservato e valorizzato. Tuttavia, per motivi sconosciuti, una parte di questo diario rimase nell'archivio privato della famiglia Gallesio-Piuma Ferraro di Genova, mentre un'altra sezione si trovò negli Stati Uniti, nella Garden Library di Dumbarton Oaks a Washington D.C., ed è conservata come . Giornale di Agricoltura e di Viaggi Gallesio's Manuscripts Gli otto volumi principali del manoscritto torinese, insieme alle sezioni conservate a Genova e Washington, coprono un periodo di quasi quarant'anni, dal 1800 al 1839. In questi anni, Gallesio documentò con grande frequenza gli eventi climatici della costa ligure, gli sviluppi economici e agricoli delle sue proprietà e le sue numerose esperienze di viaggio. Tra questi, vi furono viaggi a Parigi nel 1810-1811, a Pontremoli nel 1813-1814, a Vienna nel 1814-1815, e in diverse località dell'Italia settentrionale e centrale, fino a Napoli. Questi viaggi erano per lo più finalizzati a raccogliere informazioni scientifiche utili alla sua ricerca agricola, in particolare nell'ambito della frutticoltura, con l'obiettivo di costruire una cultura pomologica solida per il suo grande progetto scientifico.