UN BARBESINO BIANCO O UN GRIGNOLINO BIANCO? Del vitigno o ne parla compiutamente anche Anna Maria Nadia Patrone dando, però, una maggiore rilevanza alla variante bianca, molto diffusa nel Tortonese, arrivando a supporre, addirittura, che si trattasse di un precursore del Timorasso: «Il vitigno o , ora scomparso, è citato, precocemente rispetto alle altre denominazioni di vitigni, nel 1209 in un atto con cui il prevosto della Chiesa di Tortona accensa una pezza di terra " " nel territorio tortonese in località Vicus Siccus». Il vino gragnolato bianco (infatti poteva anche essere nero) è pure ricordato con apprezzamento da Pier de' Crescenzi, che lo giudica uno dei migliori vini bianchi: " " e produce un vino " ". Gragnolato 45 Gragniolato Gragnolato Gragniolato ad laborandum, videlicet ad plantandum vineam de grignolato gragnolata ... unum os habet tantum in granum et est lucidissima et longum habet aliquantulum granum valde limpidum et potens et durabilis et nobilis saporis etodoris et hoc apud Terdonam et in illis partibus maxime commendatur Il potrebbe forse essere appartenuto alla famiglia del o , vitigno particolare dei circondari di Tortona e di Novi, specie nella Fraschetta, cioè in quel triangolo di territorio compreso tra Alessandria, Novi e Tortona, detto localmente il . Il aveva un acino giallo-dorato proprio con due soli vinaccioli ed era ancora diffuso all'inizio di questo secolo per preparare un vino bianco, limpido, brillante, ma mediocremente alcoolico, detto popolarmente , usato durante il rito della messa o offerto ai convitati durante le feste di battesimo ». Gragnolato Timorasso Morasso Mandrogno Timorasso virginéin 46 Ma furono proprio Demaria e Leardi a inserire nel proprio catalogo ampelografico una variante del Barbesino e Cerbesino bianco come sinonimi del Trebbiano gentile o del Trebbianino. Descritto come vitigno speciale del Tortonese riguardato come uno dei migliori e dei più nobili vitigni che vi si possedano: