Ormai è noto il motto degli importatori: “the wineries must support us in our job”, le aziende devono supportarci nel lavoro qui sul campo. E stare sul campo, accompagnare gli importatori a visitare ristoranti, enoteche, wine bar, a fare formazione ai commerciali, a investire nell’advertising, a migliorare il rating dei propri vini, significa avere una libertà di spesa ampia.
Siamo onesti, allo stato attuale, viste le dimensioni medie delle aziende vitivinicole italiane, questa disponibilità non è scontata.
Spesso ascoltiamo produttori o export manager che ci dicono “Quando passiamo del tempo con i nostri importatori le vendite si muovono; quando invece torniamo a casa tutto rallenta”.
È una vecchia storia ma di grande attualità, oggi più che nel passato.
Un imprenditore che non conosce le regole del gioco e pretende di giocare con le sue, di regole, rischia di non riuscire a sfruttare al meglio le capacità del proprio export manager.