2. Spunti sul paesaggio agrario vitivinicolo in età moderna 2.1 Territorio e Stato «Nel medioevo la giurisdizione, specie attraverso l'opera di Baldo, è un attributo o qualità del territorio, della terra prima ancora, intesa come mediazione tra potere e comunità. Ma nel Seicento dall'identificazione tra giurisdizione e territorio si passa all'attribuzione a quest'ultimo della dignità di soggetto politico. [...] Con l'avanzare dell'epoca moderna il territorio concepito come strumento dogmatico che veicola l'idea di personalità collettiva, trasforma il proprio ruolo da passivo in attivo, si muta da quel che accoglie e riceve in ciò che invece occupa la giurisdizione: come se, per tornare all'immagine di Baldo, il mondo si rovesciasse e la palude si trovasse sopra la nebbia, e in ogni caso l'esistenza di questa precedesse l'esistenza di quella. Ma qual è l'origine di tale inversione dei ruoli, su che cosa essa si fonda? [...] Per Baldo il territorio (l'ambito politicamente definito) era contenuto nel suolo (l'ambito naturalmente caratterizzato) come i fermenti vivi erano contenuti nel vino. Da questa posizione discende l'impostazione che gli storici del diritto chiamano "oggettivista", per contrapporla al "soggettivismo" di Bartolo, per il quale il territorio era il limite della competenza politica del soggetto. 17 18 «Baldo degli Ubaldi è, insieme al suo sommo maestro, Bartolo da Sassoferrato, il simbolo più importante del prestigio dello "Studium" perugino, designato nella tradizione come l'"Università di Bartolo e Baldo". Nasce il 2 ottobre 1327 inaugurando l'inizio di una vera e propria dinastia di giuristi, che a partire dai fratelli Pietro e Angelo e dai figli Francesco e Giovanni Zenobio, sarà presente per una lunga serie di generazioni nel corpo docente dell'ateneo e nella vita politica e culturale della città. Baldo, giurista del e uno dei maggiori esponenti della scuola dei Commentatori, è autore dei commenti a tutte le parti del (la grande compilazione di Giustiniano), della sulle Decretali di Gregorio IX (diritto canonico), dell'esegesi della Pace di Costanza e dei , di vari scritti in materia processuale. Scrive migliaia di pareri legali per clienti pubblici – fino al più alto vertice, quale il pontificato – e privati, che gli valgono una vera fortuna». Da . 17. ius commune Corpus iuris civilis Lectura Libri Feudorum http://hyperion.sp.unipg.it/sde/ «Bartolo nacque nel 1314 a Rave di Venatura, villaggio nel territorio di Sassoferrato, nelle Marche. Notata la sua vivissima intelligenza, decenne, fu mandato dai genitori, presso il convento di S. Francesco di Sassoferrato dove ebbe come maestro il frate minore Pietro da Assisi, che Bartolo poi, durante le sue lezioni nel suo commento alla legge, (132,D.45,I) a Perugia, ricorderà con riconoscente commozione. Fra Pietro in seguito, si recò a Venezia dove fondò Santa Maria della Pietà, una casa per accogliere bambini abbandonati, ancora esistente, vicina a S. Marco. Bartolo a 14 anni si trasferì per lo studio del diritto civile nelle università di Perugia e Bologna, dove conseguì la nel 1334. Nel 1339 iniziò a tenere egli stesso delle lezioni di diritto a Pisa, quindi a Perugia, dove ottenne nel 1348 la cittadinanza onoraria. Nel 1355, l'imperatore Carlo IV lo nominò suo . A Perugia ebbe come discepoli, tra gli altri, Baldo degli Ubaldi e i suoi fratelli Angelo e Pietro. Morì all'età di 43 anni. A dispetto della sua breve vita, Bartolo ci ha lasciato uno straordinario numero di opere. Egli scrisse commentari su tutte le parti del (eccezion fatta per le Istituzioni di Giustiniano). Scrisse anche numerosi trattati su materie specifiche. Tra questi il suo famoso libro sul diritto dei fiumi ( ). Fu anche autore fecondo di pareri giuridici (si conoscono almeno 400 ) scritti su richiesta di privati. Rilevantissime sono le sue concezioni giuridiche riguardanti i rapporti fra Chiesa e Impero, e col suo celebre trattato sulle rappresaglie si è imposto come uno dei fondatori del diritto internazionale privato. A Bartolo si deve l'introduzione di un gran numero di nuovi concetti giuridici che sono ormai divenuti parte della tradizione giuridica europea. In particolare nelle aree dei conflitti giurisdizionali – un campo di grande attualità nel XIV secolo in Italia, nella quale ciascuna città possedeva i propri statuti e le proprie consuetudini». Da , Il Lavoro editoriale, Ancona 2002, . 18. QUIDAM CUM FILIO licentia docendi consiliarius Corpus iuris civilis De fluminibus seu Tyberiadis consilia Dizionario biografico dei marchigiani ad nomen