• Il vignaiolo rispetta le norme enologiche della professione, limitando l'uso di additivi inutili e costosi, concentrando la sua attenzione sulla produzione di uve sane che non hanno bisogno del maquillage di cantina». 13 Al di là delle polemiche e delle perplessità che ne hanno accompagnato la nascita, di cui si può leggere in parte nel blog ( ) a proposito dell'articolo di Marco Arturi , pubblicato dalla rivista «Porthos», quello che emerge dal progetto è la figura del vignaiolo come gestore e conduttore dell'intera filiera produttiva, che riprende tematiche proprie di molta parte dei movimenti contadini e delle associazioni attualmente presenti in Italia (ma non solo), che rivendicano una propria autonomia produttiva e ideologica rispetto all'espropriazione industrialista e a volte capitalista . Non è il caso della Fivi, ma in qualche modo l' da cui attingono variegate e differenziate esperienze, a volte conflittuali fra loro, è simile. Non si può tenere conto del dibattito attuale se non all'interno di un più vasto movimento che ha fatto del localismo antiglobalizzatore, della micro-produzione, della filiera corta, dell'autoconsumo, del biologico o del biodinamico, dei gruppi di acquisto solidali ecc. le parole d'ordine sui cui posizionare e riposizionare un mondo di produzioni assai composito. Sullo sfondo, ma neppure molto lontano, vi è il discorso sulla salute e sul benessere individuale e collettivo, sulla cura del corpo, sui modelli culturali e sulle pratiche atte a ricomporre una naturalezza persa dalla frantumazione di senso del capitalismo contemporaneo. Nell'attuale dibattito vinicolo, in particolare nel settore biodinamico, alla pari di altri settori contadini, vi è un'importante controversia – su cui tornerò in seguito – sulle forme di certificazione o di autocertificazione del risultato finale del processo di produzione, ovvero del prodotto. Enoidentità. Un appello per amore del vino italiano http://enoidentita.wordpress.com/ Uno nessuno centomila 14 tout court 15 humus 16 . 13 http://www.fivi.it/2011/federazione-italiana-vignaioli-indipendenti/ , 20 gennaio 2009. 14 porthos.it/ Una delle associazioni più radicali nel panorama contadino del Centro-sud Italia è Terra Terra: . 15 terraterra.noblogs.org/ Per avere un'idea del dibattito in corso consiglio di leggere la proposta di legge a tutela del mondo contadino, presentata da varie associazioni, in . 16 www.agricolturacontadina.org/base%20legge%20contadini.pdf 2. Vino, salute, pazzia, ubriachezza, società, economia e classe operaia tra Otto e Novecento «Quanto al consumo del vino siamo tra due correnti: l'una dei sanitari che affermano che il vino fa male e l'altra degli economisti che raccomandano di bere molto di più, per evitare la crisi vinicola». Questa è, in definitiva, un'ottima sintesi del dibattito ricorrente sul vino e sugli effetti sociali e politici dell'uso smodato dello stesso e degli alcolici in generale: «Una statistica del 1884 ci informa che il consumo medio annuo di vino per abitante in Italia era di litri 68,4. Nell'ultimo decennio del secolo, questa media nazionale salì a 91 litri. 17 Antonio Giolitti in una discussione sul bilancio del 15 giugno 1909, cit. in E. Tognotti, , in , cit., vol. II, p. 1247. 17 Alcolismo e pensiero medico nell'Italia liberale La vite e il vino. Storia e diritto