[...] With a shock of white hair and a rugged countenance, he speaks from his vineyard as a man of nature, yet his pronouncements are as orotund as those from the commercial types. He speaks of winemaking as "a religious relationship between man and nature", and says: "It takes a poet to make a great wine. That's been replaced by wine consultants". Cut to Mr. Rolland. Unsaid is that Mr. Guibert went into the wine business with the help of Émile Peynaud, a great consultant of a previous generation. Mr. Nossiter also fails to pursue some important points to their logical end. For instance he allows Leo McCloskey, a consultant, to suggest that periodicals like and , Mr. Parker's publication, offer good ratings in exchange for advertising. No effort is made to get a response; vigorously denies this, and Mr. Parker does not accept advertising. Such flaws can alienate an audience that might be willing to debate other points. The most interesting character by far is Mr. de Montille of Burgundy, who seems able to take a long view. "It's not quite imperialism, but when you have power, as the U.S. does, you impose your culture", he says. "It's logical. Rome tried to impose its tastes". It's an important thought, and though Mr. Nossiter's villains aren't all Americans, it's worth discussing. Unfortunately that chance has been squandered. All you can hear is the shouting». I decreti presidenziali che seguono l'approvazione della legge sulle denominazioni di origine sono volti a specificare alcuni elementi non secondari della legge stessa, su cui si rimanda a ulteriore legiferazione. I decreti presidenziali in questione sono il n. 1675 del 22 novembre 1965, che contiene le norme sull'organizzazione del Comitato nazionale per la tutela delle denominazioni di origine dei vini; il n. 506 del 24 maggio 1967, con le norme relative all'albo dei vigneti e alla denuncia delle uve destinate alla produzione dei vini a denominazione di origine controllata e controllata e garantita; quello del 7 novembre 1969 sulle disposizioni in materia di smaltimento delle giacenze dei vini a denominazione di origine; quello del 10 dicembre 1969 sulle norme per la tenuta dei registri di magazzino di carico e scarico per i vini Doc e Docg e la legge n. 1002 del 15 dicembre 1969 sul finanziamento del Comitato nazionale per la tutela delle denominazioni di origine dei vini. The Spectator The Wine Advocate The Spectator 17 E. Asimov, , in «The New York Times», 16 marzo 2005, . 17 Shake Wine, and Look What's Stirred Up www.nytimes.com/2005/03/16/dining/shake-wine-and-look-whats-stirred-up.html 2. Il problema del controllo Gli articoli 17-20 del D.P.R. 930 del 1963 argomentano la composizione nonché i compiti principali del Comitato nazionale di tutela delle Doc. Il nuovo decreto sul funzionamento del Comitato nazionale di tutela non aggiunge molto a quanto già descritto sopra, se non per disposizioni tecniche, ma mi preme qui menzionare l'articolo 7 del D.P.R. 1675 del 1965 che fa riferimento alle modalità di voto: esso è valido in presenza della maggioranza assoluta dei componenti e deve essere per alzata di mano, quindi palese, a meno che cinque componenti non richiedano il voto a scrutinio segreto. 18 Cfr. Appendice 5. 18