7. Sulla scrittura In questo paragrafo introduttivo mi propongo di enunciare alcune problematiche generali inerenti la scrittura della ricerca. Alcune delle tematiche proposte rimarranno dei problemi aperti, mentre su altre questioni tenterò di sviluppare un mio punto di vista. La produzione di un testo qualsiasi, oltre che essere un atto pubblico (destinato a dei lettori), è determinato da almeno sei dimensioni: «1) dal contesto (si fonda su ambiti sociali dotati di significato, e al contempo li crea); 2) dalla retorica (utilizza specifiche convenzioni espressive, e al contempo viene da esse utilizzata); 3) dalle istituzioni (la scrittura viene entro e in opposizione a determinate tradizioni, discipline, destinatari); 4) dal genere letterario (un'etnografia è di solito distinguibile da un romanzo o da un resoconto di viaggio); 5) dalla politica (l'autorità di rappresentare realtà culturali non è distribuita in modo equanime e viene a volte messa in discussione); 6) dalla storia (tutte le convenzioni e le costrizioni appena indicate sono in divenire)». Ed è a partire da queste dimensione che il testo scritto si colloca come una costruzione parziale, ovvero di parte e incompleta. 103 : J. Clifford, , in Id., G.E. Marcus, , Meltemi, Roma 2005, p. 31 (ed. orig. 1986). 103 Introduzione: verità parziali Scrivere le culture. Poetiche e politiche dell'etnografia Di parte la intendo come costruzione che tiene conto di alcuni punti di vista e non di altri e, quindi, la questione non attiene in maniera pertinente al "discorso veridico" che si va a costruire, né alla ricostruzione dei fatti o della realtà, quanto all'angolatura della visione. Di parte inoltre è quel carico di conoscenze e di posizionamento, anche politico, che è pre-condizione professionale in carico al ricercatore stesso: è qualcosa in più di quello che alcuni antropologi definiscono come pre-comprensione, ovvero quel corpo di esperienze tradotte in testi che fanno parte della letteratura conosciuta e divulgata. Incompleta lo è ogni tipo di scrittura e di produzione testuale che non esaurisca in sé l'argomento trattato, anche se questo non vuol abdicare a una pretesa di lettura della società presa in esame come generale, dove "generale" sta per trasferibile o meglio generalizzabile. 104 : Cfr. U. Fabietti, , in Id., , cit, pp. 111-157. 104 Descrivere Antropologia culturale Altri due aspetti che ritengo vadano considerati non soltanto come problemi dello scrivente, ma anche come oggetto d'analisi, sono quelli che vanno sotto il nome di "culturalismo" e di "reificazione". Con il primo termine si intende quello che Boon definisce come "senso dell'antitesi", cioè come effetto di contrapposizione fra culture, nella quale una si definisce in relazione, ma anche in contrapposizione alle altre. Nel mio caso ho a che fare con dei "nativi" particolari, che appartengono generalmente alla mia stessa matrice culturale (italiana, occidentale... che poi differisce in migliaia di rivoli che, a loro volta, si diversificano anche in maniera significativa) e con i quali condivido, in parte, delle culture del vino. Questa appartenenza simultanea a due campi (vinicolo e territoriale) non mi manleva né dal ruolo di studioso di uno specifico argomento (la distanza), né dal fatto che io sia in generale e nello specifico portatore di quelle che sono state definite appunto pre-comprensioni, sia letterarie che ideologiche. 105 : Fabietti, , cit. pp. 146-147. 105 Antropologia culturale