5. Liber de agri cultura Marco Porcio Catone e la prima prosa latina: il C'è un solo testo che proviene da una tradizione manoscritta diretta, anche se rimaneggiata, che è anche il più antico scritto in prosa latina sino a noi pervenuto: il di Marco Porcio Catone, composto tra il 170 ed 150 a.C. e dedicato al figlio ( ). Questo libro, diviso in 162 capitoli, la cui titolazione è presumibilmente successiva, ha una strutturazione di tipo "precettistico", ovvero è una di temi sulla conduzione della villa rustica, con la finalità ultima di consegnare un di indicazioni che torni utile al padrone nella gestione economica delle faccende agricole. Le argomentazioni si susseguono in maniera non omogenea e a volte ripetute, condizione questa dettata da rimaneggiamenti postumi: si passa così dai consigli relativi all'acquisto del fondo e all'attrezzatura della villa, ai tinai, ai frantoi, alla seminagione, alla concimazione, alla coltivazione della vite e dell'olivo, alla preparazione del vino e dell'olio e via dicendo. È alquanto probabile che si tratti di un'opera, secondo la definizione di Paolo Cugusi e Maria Teresa Sblendorio Cugusi, curatori dell'edizione Utet, "aperta", ovverosia di appunti raccolti nel corso del tempo, interpolati da modifiche successive, non bloccati in un piano preciso. Contributo alla genesi dell'opera sono sia la conoscenza di testi greci, nella loro dimensione introduttiva (isagocica) e in quella geoponica (γεωπονικός, per il lavoro della terra), come gli scritti sulla botanica di Teofrasto, sia la pratica diretta come agricoltore dello stesso Catone. Liber de agri cultura ad M. filium summa corpus 47 48 Per ciò che riguarda la vigna si parte dall'11º capitolo, quando catone si cimenta in un elenco di manodopera umana e animale e di strumenti necessari ad attrezzare un vigneto di cento iugeri, per poi saltare al 31º, in cui tratta la cura della vigna: «Governa la vigna in questo modo: rimondata bene la vite, tirala ritta e perché non resti storta, guidala per ogni parte costantemente per quanto potrai; e accortamente lascia i tralci che danno il vino e que' che possono a questi supplire. Fa la vigna più alta che puoi; legala bene, purché per altro non la stringa di soverchio (non stringerla troppo). 49 , in [ecc.], Edizioni dell'Orso, Alessandria 2000. Il vino al quale "Bacco concedette corona". Il tokaj nella cultura ungherese e italiana Amant alterna Camenae. Studi linguistici e letterari offerti a Andrea Csillaghy Johnson, , cit., p. 51. 46. Il vino. Storia, tradizioni, cultura Marco Porcio Catone, , Volumi I e II, Utet, Torino 2001. 47. Opere Teofrasto (Ereso, 371 a.C.-Atene, 287 a.C.), in classifica oltre cinquecento piante, dividendole in alberi, frutici, suffrutici, erbe. Nel Libro IX classifica, per la prima volta nell'antichità, droghe e medicinali con il loro annesso valore terapeutico. In descrive la generazione spontanea e la vegetazione delle piante per cause esterne. Cfr. . 48. Storia delle piante Cause delle piante https://it.wikipedia.org/wiki/Teofrasto Uno iugero è equivalente a 0,252 ettari. 49.