Interplay
Il sesto senso dei musicisti
Voglino Editore, 2021

VERSIONE DIGITALE

11.54

ALTRI FORMATI E SERVIZI

Cover

Descrizione

Il libro Interplay: Il sesto senso dei musicisti, scritto da Francesco Caligiuri, è un approfondimento unico e affascinante sul concetto di interplay musicale, considerato come un vero e proprio "sesto senso" che permette ai musicisti di creare una connessione emotiva e sensoriale durante l'esecuzione musicale. Attraverso un percorso che spazia dalla psicologia della musica alla tecnica dell'improvvisazione jazz, il testo esplora le dinamiche fondamentali che caratterizzano la collaborazione tra artisti in diversi contesti musicali.

La natura dell'interplay
L’interplay, termine di origine anglosassone, viene tradotto letteralmente come "gioco d'interazione". Tuttavia, Caligiuri lo presenta come un concetto molto più ampio: una forma di comunicazione musicale che si sviluppa attraverso l'empatia, l'ascolto reciproco e la capacità di rispondere istintivamente agli stimoli degli altri musicisti. Questo processo non è regolato da codici fissi o rigide strutture formali, ma si basa sull’intuizione e sulla spontaneità, elementi che rendono ogni performance unica e irripetibile.

Il libro pone l'accento su come l'interplay non sia solo un fenomeno musicale, ma anche sociale e culturale. La capacità di interagire efficacemente con gli altri musicisti, secondo l'autore, riflette i principi fondamentali di una comunità armoniosa: ascolto attivo, rispetto reciproco e cooperazione creativa. In questo senso, l'interplay diventa una metafora della convivenza civile, in cui il "noi" prevale sull'"io".

Evoluzione storica e contesto del jazz
Caligiuri colloca il cuore dell'interplay nell'improvvisazione jazz, un genere musicale che ha sviluppato e perfezionato questa pratica nel corso della sua lunga storia. Nel libro si analizza come, a partire dalle origini del jazz a New Orleans, l'interplay abbia rappresentato un elemento distintivo del genere, evolvendosi attraverso diverse epoche e stili musicali.

Un aspetto chiave è l'importanza della sezione ritmica, il "motore" dell'interplay. Durante l'era dello swing, contrabbasso e batteria svolgevano un ruolo fondamentale nella scansione ritmica, garantendo stabilità e coesione all'ensemble. Con l'avvento del bebop e dei piccoli gruppi degli anni Cinquanta, la sezione ritmica ha assunto un nuovo ruolo, diventando un'entità creativa in grado di dialogare con il solista. Questa trasformazione ha portato alla nascita di un interplay più sofisticato, basato sull'improvvisazione collettiva e sull'interazione istantanea tra i musicisti.

I maestri dell'interplay
Un capitolo centrale del libro è dedicato ai grandi maestri del jazz che hanno reso l'interplay una forma d'arte. Tra questi, spicca la figura di Bill Evans, pianista statunitense considerato uno dei massimi esponenti dell'interplay. Caligiuri analizza il contributo di Evans alla trasformazione del trio jazz, sottolineando come il suo approccio innovativo abbia ridefinito il ruolo del contrabbasso e della batteria. Grazie a Evans, questi strumenti non erano più confinati a un ruolo di supporto, ma diventavano parte integrante della costruzione melodica e armonica del brano.

Miles Davis, altro protagonista del libro, è presentato come un musicista visionario che ha sempre esplorato nuove strade stilistiche, dal bebop al free jazz. La sua collaborazione con Bill Evans nel disco *Kind of Blue* rappresenta, secondo Caligiuri, uno degli esempi più alti di interplay. In particolare, il brano *Flamenco Sketches* viene analizzato come un capolavoro di interazione sensoriale tra i musicisti, in cui la struttura armonica flessibile permette a ciascun solista di dialogare liberamente con la sezione ritmica.

Elementi tecnici dell'interplay
Il libro approfondisce anche gli aspetti tecnici dell'interplay, identificando cinque componenti principali, delineati dal musicologo Paul Rinzler:
1. Call and Response: un dialogo musicale in cui un musicista propone un'idea (call) e un altro risponde (response), creando un flusso dinamico.
2. Fills: riempimenti ritmici o melodici che si inseriscono nelle pause lasciate dal solista, aggiungendo colore e varietà all'esecuzione.
3. Common Motive: la ripetizione o variazione di un motivo musicale condiviso tra i musicisti, che rafforza il senso di coesione.
4. Accentuazione della conclusione di unità formali: l'enfasi posta sulla fine di una frase musicale o di un chorus, che funge da punto di transizione.
5. Risposta ai picchi emotivi del solista: la capacità della sezione ritmica di reagire alle variazioni di intensità emotiva durante l'improvvisazione.

Caligiuri illustra come questi elementi siano utilizzati nei diversi stili jazzistici, evidenziando l'importanza dell'ascolto reciproco e della sensibilità musicale per creare un interplay efficace.

Esempi pratici: Flamenco Sketches e Autumn Leaves
Il libro include un'analisi dettagliata di due brani iconici: *Flamenco Sketches* di Miles Davis e Autumn Leaves del Bill Evans Trio. Entrambi i brani sono presentati come esempi paradigmatici di interplay, in cui i musicisti dimostrano una straordinaria capacità di interagire e creare musica "istantanea".

In Flamenco Sketches, la struttura armonica flessibile consente ai musicisti di esplorare liberamente il proprio linguaggio espressivo, rispondendo agli stimoli degli altri in tempo reale. Bill Evans, con il suo comping armonico e melodico, gioca un ruolo cruciale nel guidare il trombettista Miles Davis attraverso un dialogo sensoriale che esalta la bellezza del brano.

In Autumn Leaves, il trio di Bill Evans eleva l'interplay a un livello superiore, integrando movimento ritmico e fluttuazioni melodiche in un dialogo continuo. Ogni musicista contribuisce in modo unico all'esecuzione, creando un'atmosfera di leggerezza e profondità che cattura l'ascoltatore.

L'interplay come metafora universale
Caligiuri conclude il libro con una riflessione sul significato universale dell'interplay. Oltre a essere un elemento distintivo del jazz, l'interplay rappresenta un modello di collaborazione che può essere applicato a molti ambiti della vita, dalla leadership alla comunicazione interpersonale. La capacità di ascoltare, adattarsi e rispondere agli altri non è solo una competenza musicale, ma un valore fondamentale per la crescita personale e collettiva.

Conclusioni
Interplay: Il sesto senso dei musicisti è un testo che unisce approfondimento tecnico, riflessione filosofica e analisi musicale. Caligiuri riesce a trasmettere la complessità e la bellezza dell'interplay, dimostrando come questo concetto vada oltre la musica per diventare una vera e propria filosofia di vita. Grazie alla sua prosa chiara e coinvolgente, il libro si rivolge non solo ai musicisti e agli appassionati di jazz, ma anche a chiunque voglia comprendere meglio le dinamiche dell'ascolto e della collaborazione.

Dettagli

EditoreVoglino EditorePagine56ISBN9788831274432Anno2021

Altri formati e servizi

VERSIONE DIGITALE

11.54

Apri